Nuova Riveduta:

2Cronache 33:1

Idolatria di Manasse, re di Giuda
=2R 21:1-18 (Sl 107:10-16; 119:67, 71; Is 55:7)
Manasse aveva dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme.

C.E.I.:

2Cronache 33:1

Quando Manàsse divenne re, aveva dodici anni; regnò cinquantacinque anni in Gerusalemme.

Nuova Diodati:

2Cronache 33:1

Manasse, re di Giuda; sua idolatria
Manasse aveva dodici anni quando iniziò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme.

Riveduta 2020:

2Cronache 33:1

Idolatria di Manasse, re di Giuda
Manasse aveva dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme.

La Parola è Vita:

2Cronache 33:1

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La Parola è Vita
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Riveduta:

2Cronache 33:1

Idolatria di Manasse, re di Giuda
Manasse avea dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme.

Ricciotti:

2Cronache 33:1

Manasse, re di Giuda.
Manasse aveva dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantacinque anni in Gerusalemme.

Tintori:

2Cronache 33:1

Empietà di Manasse
Manasse aveva dodici anni quando cominciò a regnare e regnò cinquantacinque anni in Gerusalemme.

Martini:

2Cronache 33:1

Manasse per la sua empietà è condotto prigioniero a Babilonia; e convertitosi a Dio nella sua afflizione, è rimesso nel regno, e tolti di mezzo gl'idoli, ristaura il culto di Dio. A lui succede l'empio figliuolo Ammon, e, ucciso questo da' suoi, regna il suo figliuolo, il pio Ozia.
Dodici anni avea Manasse quando cominciò a regnare, e regnò anni cinquantacinque in Gerusalemme.

Diodati:

2Cronache 33:1

MANASSE era d'età di dodici anni, quando cominciò a regnare; e regnò cinquantacinque anni in Gerusalemme.

Commentario abbreviato:

2Cronache 33:1

Capitolo 33

Manasse e il pentimento 2Cr 33:1-20

Il regno malvagio di Amon in Giuda 2Cr 33:21-25

Versetti 1-20

Abbiamo visto la malvagità di Manasse; qui abbiamo il suo pentimento, ed è un esempio memorabile della ricchezza della misericordia perdonante di Dio e della potenza della sua grazia rinnovatrice. Privato della sua libertà, separato dai suoi cattivi consiglieri e compagni, senza alcuna prospettiva se non quella di finire i suoi giorni in una misera prigione, Manasse rifletté su ciò che era accaduto; cominciò a chiedere misericordia e liberazione. Confessò i suoi peccati, si condannò, si umiliò davanti a Dio, detestandosi come un mostro di empietà e di malvagità. Tuttavia, sperava di essere perdonato grazie all'abbondante misericordia del Signore. Allora Manasse sapeva che Geova era Dio, capace di liberare. Lo conobbe come Dio di salvezza; imparò a temerlo, a confidare in lui, ad amarlo e ad obbedirgli. Da quel momento portò un nuovo carattere e camminò in novità di vita. Chi può dire quali torture di coscienza, quali pene di dolore, quali timori d'ira, quali rimorsi strazianti sopportò, quando ripensò ai suoi molti anni di apostasia e di ribellione contro Dio; al fatto che aveva condotto migliaia di persone al peccato e alla perdizione; e alla sua colpa di sangue nella persecuzione di alcuni figli di Dio? E chi può lamentarsi che la via del cielo è sbarrata, quando vede entrare un tale peccatore? Di' il peggio di te stesso: ecco uno altrettanto cattivo che trova la via del pentimento. Non negare a te stesso ciò che Dio non ti ha negato; non è il tuo peccato, ma la tua impenitenza che ti sbarra il cielo.

Riferimenti incrociati:

2Cronache 33:1

2Cron 32:33; 2Re 21:1-18; 1Cron 3:13; Mat 1:10
2Cron 34:1,2; Ec 10:16; Is 3:4,12

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